Comunicato del Cartello “Nella mia città nessuno è straniero”
Dopo l’aggressione razzista di via IV Novembre, il cartello “Nella mia città nessuno è straniero” fa una proposta e alcune considerazioni rivolte alla città.
Una proposta alla città
Chiediamo che tutti gli esercizi commerciali di via IV Novembre (negozi, bar, banche, supermercato), espongano nel loro negozio la locandina con lo slogan “Nella mia città nessuno è straniero”, magari affissa sulle vetrine, e mettano in distribuzione le analoghe cartoline che i rappresentanti delle associazioni aderenti al Cartello consegneranno da mercoledì 28 dicembre.
Inoltre chiediamo alle associazioni di categoria del commercio di prendere l’iniziativa, invitando a questo gesto tutti gli esercizi commerciali della città. Ci aspettiamo una larghissima adesione.
Se la gran parte dei negozi esporrà il logo “Nella mia città nessuno è straniero”, i veronesi, vecchi e nuovi, e anche le migliaia di turisti che in questi giorni affollano le vie del centro, avranno di Verona una percezione diversa da quella dello stereotipo che la fa razzista: la vedranno come città accogliente o che almeno vuole essere tale e si impegna ad esserlo.
Verona deve capire e reagire
Dissentiamo da quanti vorrebbero derubricare a “ragazzata” o “goliardata”, i fatti di oggettivo razzismo come quello accaduto in via IV Novembre la settimana scorsa e non pochi altri, meno eclatanti e documentabili, che purtroppo accadono in città.
Verona deve assumersi le proprie responsabilità, ammettendo che molti ragazzi, nella nostra città, crescono in un clima di paura e ostilità verso lo straniero e il “diverso” in generale. E non è da sorprendersi se poi alcuni di loro, i più sprovveduti di senso critico, si comportano di conseguenza.
Verona non è una città razzista. Nessuna città è definibile razzista in quanto tale. A Verona, ad esempio, ci sono centinaia di studenti delle scuole superiori che ogni anno si impegnano con alcune associazioni in attività di volontariato per favorire l’integrazione scolastica di bambini e ragazzi stranieri.
E’ innegabile, però, che a Verona, come in altre città, nei confronti degli immigrati si usino molto spesso espressioni o atteggiamenti che rimandano ad un modo di pensare e di agire oggettivamente razzista: allo stadio, al bar, purtroppo anche a scuola, con la presa in giro, la barzelletta, le frasi del rifiuto e della discriminazione (“non possiamo accoglierli tutti”, “paroni a casa nostra”, “prima gli italiani”). E a volte succede, come giovedì scorso, che il razzismo strisciante si manifesti nella sua forma più becera, con insulti, pugni e calci al ragazzino di colore.
L’accettazione passiva del linguaggio dell’intolleranza nella quotidianità, rischia prima o poi di spianare la strada non solo al gesto razzista di individui disturbati, ma anche alla pratica razzista gravida di conseguenze per la convivenza civile di gruppi, movimenti e addirittura partiti di massa.
Chi siamo, cosa facciamo
Il Cartello “Nella mia città nessuno è straniero”, costituito da oltre 50 associazioni, è impegnato dal 1995 a Verona nella promozione di una cultura dell’accoglienza e della non discriminazione nei confronti degli immigrati. Negli ultimi tre anni si è lavorato molto anche nelle scuole riflettendo assieme ai bambini e ai ragazzi su quanto l’altro da noi, il diverso, sia essenziale per la nostra stessa esistenza.
Inoltre come associazioni ci siamo direttamente impegnati, con diversi interventi, per favorire il benessere e l’integrazione dei minori che da altri Paesi sono giunti nella nostra città per viverci con i loro genitori da “nuovi veronesi”.
Per questo ci sentiamo doppiamente coinvolti da quanto successo giovedì scorso in Via IV Novembre: come educatori impegnati a creare in città un clima di apertura e rispetto, e come facilitatori dell’integrazione coinvolti nell’accompagnamento dei minori stranieri nel loro percorso verso la piena cittadinanza.
Verona, 22 dicembre 2011
veronainblog.it
